mercoledì 8 maggio 2013

Recensione di P.S. Post Sisma a cura della poetessa Katia Debora Melis

Pubblicata da Città del Sole Edizioni nel 2012, ISBN 978-88-7351-551-7, la plaquette di poesie PS Post Sisma è un piccolo prezioso dono di emozioni che la poetessa aquilana Alessandra Prospero, sopravvissuta al sisma che nel 2009 ha prepotentemente colpito il capoluogo abruzzese, ha voluto fare a tutta la comunità locale e al più vasto pubblico dei lettori.
Un dono, perché in queste parole, difficili a sgorgare dopo la terribile esperienza del terremoto, c’è, messa a nudo, molto della vita dell’autrice che non teme di svelarsi, ma lo fa con estremo vigore.
La breve raccolta si struttura, specchio dell’anima, in due sezioni, Il dramma e La speranza.
Da subito emerge la tempra vigorosa, riflessa in un’espressione forte e decisa, scevra da giochi di parole e inutili sofisticazioni. La scrittura di Alessandra Prospero va dritta, immediata, al cuore delle cose e lucidamente si mostra aperta al lettore. Versi che, a dispetto del frangente drammatico da cui nascono, sono sempre vibranti di vita, una vita che vuole e sa resistere, non si rassegna, indomita e palpitante. Orrore, paura, dolore e morte non prendono il sopravvento, pur potenti, sulla speranza. Così il melograno di casa "che si aggrappava faticosamente / al proprio orcio di salvezza" diviene figura viva di chi scrive e, con lei, di tutta la comunità dei sopravvissuti.
Uno sguardo, lucido e severo, resta incredibilmente saldo a inquadrare le gabbie di cattivi sentimenti, il pattume, il qualunquismo, la malevolenza e la maldicenza. Prende coscienza del sempre più difficile rapporto tra uomo e uomo, dell’individualità della "persona-fiume", dello "spregiudicato individualismo".
Nondimeno persiste, anche tremante, la speranza, seppure mascherata da illusione, che almeno la "terra non ci tradisca più". Così il capitolo del dolore si apre alla speranza di un’anima indomita e consapevole che dice a sé e agli altri "io sono ancora / Incolume".
Tutto l’orizzonte che si era terribilmente ristretto fino quasi a scomparire, inghiottito dalla terra, ora sembra allargarsi a dismisura verso il futuro, negli occhi di un figlio, in un nuovo sorriso a primavera, sia essa reale o metaforica, nella pace e nel ricordo accogliente degli affetti familiari e di quei valori che fanno da scudo e da linfa all’autrice.


http://blog.alfemminile.com/blog/see_275771_1/Dalla-Penombra-nasce-la-poesia-e-ogni-pensiero-trova-il-coraggio-di-venire-alla-luce


la poetessa Katia Debora Melis

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